lunedì 14 gennaio 2013

Gabriella Monaco e la psicosetta - 1


In merito ai componenti del "Forum degli Anti-sette" di cui si è diffusamente parlato in questo blog, rimane ancora da trattare lo sconosciuto "Comitato Vittime delle Psico-sette".

Benché non ne faccia esplicitamente parte, possiamo ascrivere al "Forum" anche questo comitato per due motivi:
  1. essendo patrocinato dal CESAP, ne è una sua emanazione diretta; 
  2. il portavoce del comitato (e unico esponente noto) è Gabriella Monaco [1], che della presidente del CeSAP sembra la discepola più devota.
A questo va aggiunto che, al pari dei responsabili delle altre associazioni del "Forum" (Lorita Tinelli per il CeSAP, Maurizio Alessandrini per la FAVIS, Maria Pia Gardini per l'ARIS), il 9 maggio 2012 anche la Monaco è stata audita dalla commissione che in Senato conduce l'"indagine conoscitiva sul fenomeno delle cosiddette «SETTE»", a cui ha raccontato la propria vicenda personale.

Diversamente da quelle dei suoi colleghi, la testimonianza della Monaco (disponibile qui) è decisamente efficace. Con una esposizione misurata e gradevole da ascoltare, ha ripercorso le vicissitudini che ne hanno travolto l'esistenza. Traversie causate da "un gruppo distruttivo", responsabile di averle rovinato il matrimonio e la vita [2].

Il matrimonio quando la setta ha indotto il marito a lasciarla, imponendogli un'altra compagna.

La vita dopo averla fatta oggetto di una violenza sessuale di gruppo.

In questo post tratteremo il primo aspetto, che la Monaco sintetizza efficacemente a Tutte le Mattine di Maurizio Costanzo: "Mio marito mi ha lasciata perché gliel’ha detto un guru".

Alla commissione la Monaco spiega che benché il marito fosse una persona in gamba ("di certo non una persona stupida, ma un ragazzo brillantissimo"), con un incarico di prestigio ("consulente dipendente, quindi interno, di una multinazionale di cosmetica"), il "guru" della psicosetta è riuscito a plagiarlo al punto da mutarne completamente la personalità ("aveva cominciato a partecipare a questi primi seminari cambiando radicalmente comportamento").

"Completamente esaltato" dalle tecniche manipolative della setta - continua Gabriella Monaco - il marito "insiste nel portarmi a questi seminari". L'insistenza a partecipare ai seminari nasconde però una tranello architettato dalla "psicosetta", che voleva metterla in cattiva luce affinché il marito si convincesse a lasciarla: "loro volevano, di fronte a mio marito, far vedere che io avevo dei problemi e non potevo essere la donna adatta a lui, perché dovevano accoppiarlo con una persona del gruppo".

La Monaco fa una precisazione che in questo contesto è importante: tra lei e il marito non c'erano problemi. Il loro non era un matrimonio in crisi, al contrario erano una coppia invidiabile: "noi avevamo un rapporto molto bello, eravamo molto innamorati".

Riassumendo: ci sono due coniugi felici, molto innamorati, ma un brutto giorno il marito incontra il "guru" di una setta plagiatrice, ne subisce la fascinazione e si lascia attirare nel gruppo distruttivo dove viene manipolato per un fine che "è senz’altro economico". A quel punto, svuotato della sua personalità, la setta può forzare il marito a lasciare la moglie tanto amata, per accompagnarlo a un'altra donna.

Il motivo della stramba imposizione non viene chiarito, ma fatto sta che lo stratagemma funziona: il marito si piega all'imposizione e abbandona la moglie.

Fin qui la storia narrata da Gabriella Monaco. Se però si prende in esame la documentazione scaturita dal processo che si è tenuto a Bari contro 11 dirigenti della presunta setta Arkeon, processo in cui la Monaco ha svolto un ruolo di rilievo, vi si troveranno dei dettagli che nell'audizione al Senato non emergono e che delineano tutta un'altra storia.

Per questi nuovi elementi, ci si baserà esclusivamente sulle testimonianze rese dai testimoni dell'accusa [3], tutti ex-arkeoniani "che si erano rivolti al Cesap". Testimoni che quindi sono favorevoli alla Monaco e la affiancano nel sostenere le sue accuse.

Come prima cosa emerge che il marito, "consulente di una multinazionale", era in pratica un rappresentante di prodotti cosmetici, che si lega in una relazione extraconiugale con una parrucchiera sua cliente. La relazione è già in corso da diverso tempo, quando questa parrucchiera gli fa conoscere Arkeon portandolo a un seminario della "psicosetta". Questa donna è un personaggio della storia che stiamo esaminando: è proprio la donna che secondo la Monaco sarebbe stata imposta dal "guru" come nuova compagna di suo marito.

Abbiamo così il primo elemento significativo: ancora prima del fatale incontro con la setta che lo avrebbe plagiato per "accoppiarlo" a una nuova donna, il marito della Monaco era già legato a quella donna da una relazione affettiva.

In tribunale la Monaco racconta inoltre che, durante un raduno di Arkeon in cui lei partecipava insieme al marito, il "guru" avrebbe "fatto andare mio marito a letto con questa persona". Già dai pochi elementi di cui disponiamo, quella della Monaco è una ricostruzione che appare inverosimile, ma vediamo le deposizioni dei testi a suo sostegno, iniziando da G. M. S.:
Domanda: Avevano rapporti lavorativi?
Risposta: So che l’O. [l'amante - ndr] era parrucchiera e S. [il marito - ndr] vendeva prodotti per la sua attività.
Domanda: Se le dico per L’Oreal?
Risposta: Esatto, sì. L’Oreal.
Domanda: Quindi per quanto è a sua conoscenza, queste due persone si incontrano e si piacciono?
Risposta: Sì, sì.
Domanda: Lei sa se quando iniziano la relazione il signor S. era sposato?
Risposta: Era sposato, sì. Con Gabriella Monaco.
Domanda: Si conoscono per motivi professionali?
Risposta: Sì, certo. Almeno, per quello che so io, sì.
[...]
Domanda: S. che è stato portato...
Risposta: Certo, è stato portato là dall’O. L’ha portato ai seminari, sì.
Domanda: Senta, quando è stato portato ai seminari da O., per quanto a sua conoscenza, lei sapeva se era in corso una relazione seppur clandestina?
Risposta: Sì, certo. Sapevo che c’era in corso una relazione. Non ero l’unico a saperlo, era evidente.
Tutti i partecipanti considerano S. (il marito della Monaco) e la signora O. una coppia. Apprendiamo inoltre che non è vero, come sostiene la Monaco, che il marito è stato portato in Arkeon dal "guru" che lo avrebbe poi plagiato per fargli lasciare la moglie; è stato portato dall'amante.

In quel primo incontro a cui l'ha condotto l'amante, il marito della Monaco trova interessante ciò che Arkeon potrebbe offrirgli [4] e decide di coinvolgere anche la moglie. Cosa che avviene due mesi dopo, il 14 dicembre 2002, quando insieme partecipano a un seminario (che per la Monaco è il primo). Così ha testimoniato in tribunale P. D. N., sempre una teste del Pubblico Ministero (e quindi a supporto della Monaco), che sostanzialmente ribadisce la testimonianza precedente:
Domanda: In occasione di quel seminario la Signora Monaco era presente da sola, con il marito?
Risposta: Con il marito.
Domanda: Aveva qualche ruolo questo signore nell’ambito dell’associazione?
Risposta: Lui aveva già frequentato, ed ero presente anche io, un seminario qualche mese prima. Per me fu una novità sapere che S. era sposato, perché tutti sapevano che lui aveva una storia con O.
Passano tre settimane e a inizio gennaio 2003 la Monaco e il marito partecipano a un nuovo incontro. Durante quella che viene chiamata un "condivisione", consistente nell'esporre ai presenti le proprie preoccupazioni al fine di esorcizzarle e scaricarle, il marito confessa alla Monaco di avere una relazione extraconiugale.

La storia della "famiglia fatta fuori" per il capriccio di un guru finisce qui.

I due coniugi rientrano a casa dove per una decina di giorni (che ci si immagina carichi di tensione) dormono in camere separate, dopodiché lui si trasferisce dal fratello e in sostanza il matrimonio è concluso.

Il quadretto di un matrimonio "molto bello", che li vedeva "molto innamorati" in un rapporto "idilliaco" [5], distrutto da un malvagio guru, non è che una pietosa invenzione di chi non vuole ammettere il vero motivo che ha fatto allontanare il coniuge. Un quadretto divenuto una fissazione [6] che la Monaco ripropone in tribunale nonostante siano trascorsi anni [7] da quell'evento che proprio non vuole accettare. "Mio marito mi ha lasciato per colpa di Arkeon, perché è stato convinto da M." (M. è quello che la Monaco definisce guru, ossia il "maestro" che conduceva i seminari di Arkeon, non si tratta però di Moccia, il fondatore).

Come è già stato rilevato in tribunale, c'è da chiedersi cosa mai poteva fregargliene al "guru" con chi stava un tizio che aveva partecipato a un seminario. Ma c'è altro da evidenziare.

Dai riscontri processuali risulta infondata anche l'affermazione: "loro volevano, di fronte a mio marito, far vedere che io avevo dei problemi". La Monaco si riferisce a un episodio accaduto all'inizio del suo primo seminario (che vedremo nel prossimo post), quando fece una "condivisione" che evidenziò che dei problemi in effetti ne aveva. Ma il dato importante è che fu la Monaco a scegliere spontaneamente di fare la condivisione [8].

Inoltre fino a quel fatidico primo seminario del 14 dicembre, nessuno in Arkeon sapeva che il compagno di O. (la parrucchiera) fosse sposato con un'altra. Lo conferma in tribunale la stessa Monaco:
"perché questo scandalo, chiamiamolo così, del fatto che mio marito aveva portato una moglie che nessuno sapeva"
Per cui non si capisce come a qualcuno potesse venire in mente di costringere suo marito a separarsi dalla moglie (con lo stratagemma di farla partecipare a un seminario affinché lui vedesse che la Monaco aveva dei problemi), dato che nessuno ne conosceva neppure l'esistenza [9].

È una vicenda che ricorda quella di Aldo Verdecchia, il fondatore di "Giù le mani dai bambini". Una dolorosa ma comune vicenda di tradimento coniugale e separazione, viene rielaborata come opera di un guru che manipola le menti per distruggere le famiglie. Come Verdecchia, o come Alessandrini della FAVIS, anche la Monaco si autonomina a capo di un ente per il sostegno delle vittime delle sette.

E sempre come Alessandrini & C., nell'audizione in Senato la Monaco agita angosciata lo spettro della manipolazione mentale. Afferma che grazie alle "tecniche manipolatorie che vengono usate", quei "primi seminari" a cui il marito aveva partecipato avevano sortito "un cambiamento radicale della sua personalità, ma proprio completamente radicale". Un cambiamento così radicale che avrebbe consentito alla "setta" di imporre l'abbandono della moglie di cui era "molto innamorato" (ma della cui esistenza la "setta" era all'oscuro).

Ma quei "primi seminari" furono in realtà appena due. Neppure il più allarmista tra i sostenitori della manipolazione mentale attribuisce al plagio un'efficacia così fulminea. Lei stessa ritiene che due seminari non siano sufficienti a plagiare qualcuno. Due sono i seminari a cui anche lei ha partecipato, e alla commissione senatoriale spiega: "Per quanto riguarda i meccanismi di permanenza, nel mio caso, non è tanto che io sia più stabile di altre persone. È stata questione di tempo."

Infine, dal processo è emerso che quando la Monaco partecipò al suo primo seminario, quello in cui "loro volevano, di fronte a mio marito, far vedere che io avevo dei problemi e non potevo essere la donna adatta a lui", il loro non era per niente un matrimonio felice. La crisi coniugale era già scoppiata. Vediamo in merito due testimonianze, cominciando da quella dell'ex marito, che serve a introdurre la testimonianza successiva:
Domanda: Lei tra il primo ed il secondo seminario, quindi tra il Dicembre 2002 ed il Gennaio 2003, parlò con sua moglie del vostro rapporto personale?
Risposta: Sì.
Domanda: Del fatto che foste in crisi?
Risposta: Era un argomento di discussione presente, ma anche prima.
Domanda: Quando lei chiede alla Signora Monaco di intervenire al seminario di Dicembre 2002, il vostro matrimonio è in crisi?
Risposta: Dal mio punto di vista sì.
Trattandosi della deposizione del marito, potrebbe essere una versione di comodo, se non fosse che viene non solo confermata, bensì rafforzata da S. G., sempre una testimone del Pubblico Ministero, che parla di una crisi percepibile a tutti i partecipanti all'incontro, che in quel momento erano dei perfetti estranei:
Domanda: Lei ricorda qualche episodio specifico che riguarda questa Gabriella?
Risposta: Di questa Signora Gabriella mi ricordo che lei era con suo marito a questo seminario, perché avevano un problema loro, tra marito e moglie, dove se non erro, la mia parrucchiera aveva un... non so come posso dire, conosceva il marito di questa Gabriella, insomma.
Domanda: Aveva una relazione?
Risposta: Aveva una relazione, penso che adesso siano anche sposati.
Avvertenza: i tre puntini non racchiusi da parentesi quadre, come in "aveva un...", sono conformi alle trascrizioni fornite dal tribunale e indicano una frase lasciata in sospeso.

Sul forum del CeSAP, Gabriella Monaco sfoga il suo inconsolabile rammarico: "Un decennio di felice vita a due smontato da un incontro con un incantatore di serpenti". Da quanto abbiamo appreso dai testimoni dell'accusa però (alcuni indicati all'Autorità Giudiziaria dalla stessa Monaco), non c'è niente di vero in quello che ripete da anni, a iniziare dalla trasmissione di Costanzo, che facendo leva sulla "TV del dolore" la sfrutta come caso umano. Nessun "guru" le ha "fatto fuori la famiglia nel giro di 15 giorni", come ha sostenuto perfino alla commissione senatoriale oltre 9 anni dopo quegli eventi per lei così dolorosi. Il matrimonio era già in crisi prima che il marito incontrasse la presunta psicosetta, tanto che questi aveva già un'altra donna e confessò alla moglie di esserne "innamorato" [10].

Quando la Monaco parla di una famiglia felice, quando ci intenerisce con l'immagine di due sposi "molto innamorati", parla di qualcosa che esiste e probabilmente esisterà per molti anni, ma solo nella sua testa, perché di essere stata lasciata dopo appena un anno e mezzo di matrimonio non riesce a farsene una ragione. Prendere atto del vero motivo per cui il marito se ne andò deve essere doloroso, ma la realtà non è negli occhi di chi la guarda, come la bellezza, e l'atteggiamento più equilibrato è quello di farsene una ragione e accettarla. Ma soprattutto la sua sofferenza non giustifica l'avere incolpato per anni della sua triste condizione chi non c'entra, causando ingiustamente un dolore non certo minore di quello da cui lei cerca di fuggire.

Per indulgenza, alla Monaco va riconosciuta la buona fede che si concede a chi non ha la forza di guardare in faccia la realtà e si aggrappa a una sua illusione, ma va anche tenuto presente che quando racconta questi fatti, Gabriella Monaco è la portavoce di un comitato. Assume cioè un ruolo pubblico, e di conseguenza diviene legittimo esaminare la sua attendibilità, in merito alla quale si è visto che:
  • non riesce ad accettare di aver perso il marito e vuole per forza trovare un colpevole; 
  •  questa ricerca di una giustificazione che lenisca il suo dolore la porta a muovere accuse e riferire fatti che non trovano riscontro nella realtà.
È un grado di attendibilità che si dimostra assimilabile a quella di Lorita Tinelli del CeSAP, di Maurizio Alessandrini della FAVIS, di Maria Pia Gardini dell'ARIS e di Aldo Verdecchia di "Giù le mani dai bambini". In sostanza tutti i componenti il "Forum degli Anti-sette". Almeno in questo la Monaco non è più sola.

All'inizio, il suo errato convincimento poteva anche essere giustificato dalle informazioni in suo possesso che forse erano approssimative, a cui vanno aggiunti il turbamento degli eventi e la suggestione di consigli davvero poco professionali [11]. Ma è passato tanto tempo, nove anni, durante i quali spalleggiata dalla psicologa e mediatrice famigliare Lorita Tinelli ha contattato altri ex partecipanti al fine di esortarli ad accusare il gruppo. In tutto questo tempo dovrebbe aver compreso come sono andate effettivamente le cose. Ci sono persino le testimonianze rese in tribunale, dove questa vicenda è stata minuziosamente sviscerata. Sono deposizioni che precedono di un anno la sua audizione in Senato, nelle quali le persone a lei solidali smentiscono la sua ricostruzione. Quindi ha saputo come si sono realmente svolti i fatti, eppure non ha alcuna indecisione e contro ogni logica alla commissione senatoriale dichiara:
Monaco: Dopo che hai perso un marito, perché nel frattempo io mio marito l’ho perso, cerchi di dare un senso a quello che ti è capitato. L’ho perso perché sono uscita da questo gruppo.

Senatore: Ah per questo motivo?

Monaco: Certo. [...] nel giro di 15 giorni a me mi hanno fatto fuori la famiglia. Poi lui è venuto adesso a testimoniare in aula che non è così e, stranamente è stato l’unico testimone a dire questo.
Qui vediamo che la Monaco dà una nuova motivazione al fatto di essere stata abbandonata dal marito. Non è più il ghiribizzo di un guru che decide di cambiare partner a un adepto, bensì la ritorsione inferta a una preda quasi catturata che è riuscita a sfuggire. Ma il fatto importante per cui riporto questo dialogo è che la Monaco riesce a deformare un altro aspetto della realtà. Gli stessi testimoni che lei e la Tinelli hanno procurato al Pubblico Ministero, in tribunale l'hanno smentita, eppure ripete (forse più a sé stessa che agli altri) che quelle testimonianze che lei ben conosce confermerebbero la sua versione.

Aderendo con tanta determinazione alle idee, alla visione e alla mentalità "anti-sette" della Tinelli, la Monaco ne è diventata una devota seguace.

Per chi eventualmente nutrisse dei dubbi, riporto un ultimo stralcio di una deposizione in cui si evidenzia che - come da logica - ognuno era libero di lasciare il gruppo senza che il coniuge pensasse, o venisse obbligato dal "guru", ad adottare una ritorsione tanto estrema quanto insensata qual è la separazione. È la testimonianza di G. B., come sempre un teste dell'accusa:
Domanda: Lei ci ha riferito prima di essere stato introdotto, diciamo, alla frequentazione dei seminari di Arkeon da parte di sua moglie?
G. B.: Sì.
Domanda: Questa introduzione è stata una imposizione da parte di sua moglie?
G. B.: No, è stata una mia scelta. Non c'è stato nulla di imposto.
La conclusione è lapidaria:
Domanda: Ma lei si è sentito libero di non partecipare a questi seminari?
G. B.: Sì, sempre.
Nel prossimo capitolo vedremo l'episodio di "violenza sessuale di gruppo".

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Nota a margine

Benché non vengano riportati fatti per loro disdicevoli, dei testimoni ho riportato solo le iniziali per non creare loro un eventuale imbarazzo. Ad avere questo riguardo per la privacy, è una persona che la dr.ssa Lorita Tinelli include nella categoria "ossessionato/a" che "ha 'sporcato' la rete con i propri deliri" (al fine di "ingiuriare, diffamare e svilire l'operato professionale e la serietà ecc.").

Alla luce di questo verdetto piuttosto aspro, viene da chiedersi che giudizio dare del CeSAP, che mentre garantisce di essere:
un'associazione di VOLONTARIATO SERIA che lavora su territorio nazionale dal 1999 e che tiene alla tutela della gente che vive abusi psicologici
e afferma di:
assistere le vittime di abusi ed i loro parenti, con serietà e concretezza, testimoniando con i fatti la vicinanza da ognuno di voi [12]
poi dimostra nella pratica la sua serietà e premura pubblicando una sentenza dove si legge che, "abusando della condizione di inferiorità psichica", una donna sarebbe stata indotta "a compiere e subire atti sessuali" (tra cui la fellatio) e certifica la sua "vicinanza" alla vittima (che si è rivolta alla dr.ssa Lorita Tinelli), lasciandone visibile:
  • il nome di battesimo, 
  • il tipo di laurea conseguita, 
  • l'età
  •  la città di residenza.
E poiché la Presidente del CeSAP è davvero premurosa e così attenta "alla tutela della gente che vive abusi", in una pagina ha addirittura lasciato in chiaro il cognome della donna.

Poiché la Tinelli non è nuova a queste dimostrazioni di "serietà e concretezza", la vittima assistita dal CeSAP potrà consolarsi ringraziando il cielo che nella sentenza non viene riportato il suo numero di telefono.


Note:

1) Di Gabriella Monaco si è già brevemente parlato in questo post.

2) "io sono dieci anni che ho la vita distrutta e quindi, o mi ammazzavo, cosa che ho pensato più volte di fare, ma fortunatamente l’istinto di sopravvivenza ..." (audizione al Senato)

3) La correttezza imporrebbe di ascoltare entrambe le parti di una controversia, in questo caso il marito. Succede però che contro il gestore del blog "Il temperino di Occam", la dr.ssa Simonetta Po, colpevole di aver invocato questo elementare principio di buon senso, il Forum degli Anti-sette ha inviato una segnalazione alla Squadra Anti-Sette della Polizia, chiedendo di rilevare i profili penali delle sue considerazioni. Quindi, al fine di non suscitare l'ira dei paladini che difendono "l'equilibrio e la salute cerebrale" M. Alessandrini, L. Tinelli & C., per la ricostruzione dei fatti mi attengo alle sole testimonianza di coloro che - venuti a contatto con il CeSAP - sono divenuti irremovibili accusatori di Arkeon.

4) In tribunale il marito della Monaco spiega perché si interessò ad Arkeon:
"il mio avvicinarmi a questo tipo di seminario era proprio per fare chiarezza su quelli che erano i miei sentimenti, cioè nel vivere una situazione che comunque non mi appagava, cioè la condizione in cui stavo vivendo. [...] mi venne detto che si fanno dei lavori anche per far lavorare insieme le coppie che hanno questo tipo di problemi e che sarebbe stata un'opportunità."
In sostanza, spera di riuscire a capire se debba separarsi o, al contrario, come ricostruire il rapporto con la moglie. Ironia della sorte, la Monaco accusa Arkeon di averle volutamente distrutto il matrimonio, quando invece rappresentava una speranza per salvarlo. Un'opportunità che lei, giustamente o meno, ha rigettato.

5) Udienza del 25-5-2011:
Domanda: Fino a quel momento, nei mesi precedenti, i rapporti con suo marito erano idilliaci?
Risposta: Direi proprio di sì
6) Dalla deposizione di C. C., indicata alla Digos come testimone d'accusa dalla Monaco stessa:
Domanda: E che cosa [la Monaco] le diceva?
C. C.: La sua esperienza con il suo ex marito, che era stato plagiato, che il maestro l'aveva costretto a mettersi con O., tutte queste cose qua. Io ero anche conoscente, diciamo amica - tra virgolette - di O. e l'ascoltavo, non è che dicevo: "Lo so che tuo marito adesso sta insieme ad O." dentro di me, pensavo, lei mi raccontava ed io ascoltavo e poi dei seminari si parlava anche. "Perché io ho avuto la mia esperienza", ed io anche. Di questo si parlava, dei seminari e del fatto che lei si era lasciato con il marito.
Domanda: Senta, la signora Monaco del fatto di essere stata lasciata con il marito cioè ha concentrato...
C. C.: Poverina, per carità...
Domanda: Si esprimeva spesso su questo?
C. C.: Sì, sì.
7) La sua deposizione in tribunale è del 25 maggio 2011, il marito se n'è andato in gennaio 2003.

8) In merito alla "condivisione", che è una sorta di sfogo/confessione fatta in pubblico, ecco cosa rispondono due testimoni dell'accusa alla domanda "Il momento della condivisione vi veniva imposto?:
C. C.: No.

G. B.: Assolutamente no. Non mi ha mai obbligato nessuno.
9) Per lo stesso motivo non ha senso la frase: "mi sentivo violata, sola e abbandonata, soprattutto vedendo che mio marito non era intervenuto: avevano già iniziato a lavorare per separarci.", scritta in una testimonianza del 2004, che si riferisce a un episodio accaduto all'inizio del suo primo seminario il 14 dicembre 2002.

10) Udienza del 12 ottobre 2011: "scelsi di raccontare alla Signora Monaco la mia relazione extraconiugale, ma soprattutto il fatto che io mi stavo o mi ero innamorato di un'altra persona."

11) Poco dopo gli eventi qui narrati, la Monaco entra in contatto con Lorita Tinelli, alla quale:
ho espresso le mie perplessità sul cambiamento repentino che aveva subito mio marito, che l’avevo visto proprio con uno sdoppiamento di personalità da un giorno all’altro, gli ho chiesto cosa poteva essergli accaduto, e lei mi ha detto che esistono dei gruppi in cui avviene la manipolazione mentale. [deposizione in tribunale]
Davanti a una moglie che racconta del marito che l'ha lasciata per un'altra donna dopo un "cambiamento repentino", il quadro della situazione sarebbe chiaro per chiunque. La Tinelli invece parte lancia in resta e la convince che la scelta dell'ex coniuge è dovuta al plagio, argomento che possiamo considerare un'idea fissa per lei e per il resto dei componenti il "Forum anti-sette". Un fatto che da solo giustifica tutte le perplessità avanzate su questo blog sull'utilità e l'operato di certi anti-sette, più teso ad acuire i conflitti che a ripianarli. Se aggiungiamo che la Tinelli dovrebbe essere una mediatrice familiare, mi pare che la situazione si faccia ancora più sconsolante.

12) Avviso per i "precisini" che seguono il blog: sì, lo so che si è "vicino a", mentre la preposizione "da" è idonea a esprimere il contrario ("lontano da"), ma sul modo di esprimersi della Tinelli è già stato scritto molto, e qui stiamo parlando d'altro. E comunque, per chi afferma di essersi laureata presso un liceo scientifico (e di avere fatto l'Università di "Gragologia"), mi apre un errore trascurabile.